venerdì, Aprile 26, 2024
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Psicologia e Spiritualità

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Psicologia deriva dal Greco antico, ‘psiche’, cioe’ anima e ‘logos’, discorso, tuttavia nei secoli fino ad oggi si e’ ritenuto opportuno separare i due ambiti, riservando alla Scienza materialista l’aspetto oggettivamente rilevabile dai sensi e alla Religione tutto cio’ che va aldila’ della percezione umana normale. Inoltre nelle varie epoche storiche alcuni filosofi e scienziati hanno scelto una visione della vita spiritualistica, dando origine al cosidetto Vitalismo, che considera presente in ogni forma di vita una ‘energia vitale’, con una propria intelligenza, che regola i processi vitali in forma armonica. 

Alcuni scienziati e studiosi hanno creato una scienza non da tutti considerata tale, la Parapsicologia, per studiare tutti quei fenomeni non comprensibili con le leggi fisiche della materia, usando il piu’ possibile metodi sperimentali e statistici. Essi partono dal presupposto che se una teoria scientifica non riesce a spiegare tutti fenomeni riscontrabili con l’esperienza va cambiata con un’ altra piu’ ampia e coerente che sia in grado di spiegare un maggior numero di fenomeni. Tuttavia si scontrano col fatto che i fenomeni che studiano non sono sempre rilevabili con i sensi da tutti, ma solo da particolari individui, detti sensitivi, che avrebbero una percezione superiore al normale e quindi gli altri scienziati cercano spiegazioni razionali a questi fenomeni e svalutano le ricerche parapsicologiche, come non scientifiche.

Alcuni autori in campo psicologico si sono interessati a fenomeni paranormali, alla religione, alla spiritualita’ in senso ampio. 

In particolare Carl Gustav Jung di cui abbiamo gia’ parlato, che era figlio di un pastore protestante, cappellano dell’ospedale psichiatrico di Basilea in Svizzera e che pubblico’ la sua tesi di laurea sui fenomeni medianici della cugina, col titolo ‘Psicologia e patologia dei cosidetti fenomeni occulti’. In eta’ matura si dedico’ molto allo studio di storia delle religioni, cultura orientale, ecc.e a ottant’anni dichiaro’ che le cose piu’ importanti della sua vita erano state quelle in cui il mondo spirituale era entrato in contatto con quello umano, cioe’ esperienze interiori con cui comprendeva sogni e immaginazioni e che erano state la base della sua ricerca e restavano fortemente impresse nella sua mente.

Ricordiamo che ebbe tra l’ altro una cosidetta esperienza di pre-morte, fenomeno di cui parleremo in seguito. Anche Erich Fromm si interesso’ di Religione, distinguendo quelle tradizionali con cui l’ uomo rinuncia alla sua liberta’ e religiosita’ in senso lato: ”il bisogno di religione e’ radicato nelle condizioni di esistenza della specie umana”. 

Entrambi hanno scritto libri sui rapporti tra Psicologia e Religione, cui rimandiamo chi vuole approfondire l’argomento.

Piu’ recentemente si e’ fatto strada in Psicologia un nuovo Approccio, detto Transpersonale, per intendere l’interesse ad andare oltre la personalita’, a scoprire gli aspetti spirituali dell’uomo. Le origini di questa visione sono nella psicologia umanistica di Maslow, che parlo’ di ‘peak experience’, esperienze di picco, in cui alcuni raggiungono in determinati momenti  un grado massimo della loro identita’, in cui sono molto vicine al loro se’ reale e integrate, cioe’ non piu’ in lotta con se stesse e vicine alle loro potenzialita’. Maslow e altri diedero grande rilevo alla creativita’, all’autorealizzazione e all’ amore e questa svolta si canalizzo’ nel Movimento per il potenziale umano

Estendendosi all’Arte, all’interesse per le culture primitive e indigene, al Mito, fino al movimento della  ‘New Age’ (Nuova Era) attuale, che partito in America si e’ diffuso anche da noi, come un atteggiamento verso la vita e la natura basato su una filosofia genericamente spirituale, pacifista, ecologista, che usa vari tipi di meditazione, lo yoga, tecniche di rilassamento e le medicine alternative, di cui abbiamo parlato e altre non scientificamente fondate,  alimentazione naturale e  vegetariana, la non-violenza, gli insegnamenti di antichi maestri o popoli primitivi, come gli indiani d’America, ecc.

La psicologia Transpersonale, ha anch’essa varie concezioni tra cui ricordiamo Ken Wibler, che ha subito, come molti, l’influsso delle tradizioni spirituali dell’Oriente, creando un ‘Modello dello spettro della coscienza’, in cui tutti gli Stati di coscienza si unificano, in un principio assoluto. Lo spettro della coscienza si irradia attraverso ‘bande transpersonali’, manifestazioni diverse dell’unica energia della mente universale, come le bande dello spettro elettromagnetico. Fino all’attuale tentativo di un nuovo modello di Psicologia Integrale, che unifichi finalmente tutte le visioni scientifiche disponibili in una Visione Integrale, realmente interdisciplinare.

In terapia e’ essenziale in questo orientamento la relazione umana tra terapeuta e paziente, come incontro di anime per una esplorazione e un viaggio nelle regioni transpersonali: si fa risalire la sofferenza psichica a una energia soffocata nella coscienza, da liberare, per far sprigionare l’acqua sorgiva, che vuole sgorgare in superficie. Le tecniche variano, ma il fine resta simile: l’espansione della consapevolezza, il superamento del falso se’ e il raggiungimento del vero Se’ transpersonale.

Spesso la psicologia junghiana e’ valorizzata e utilizzata in una prima fase, vengono poi valorizzate le ‘crisi di svolta della vita’, o ‘emergenze spirituali’, per indirizzare energie verso nuove mete. Lo sviluppo della creativita’ e una delle mete, l’immaginazione e’ considerata fondamentale, per una lettura piu ampia delle esperienze della vita. L’aspetto poco condivisibile e’ quello dell’influenza indiscriminata di religioni influssi orientali, che tramite questi terapeuti hanno trovato spazio per diffondersi in Occidente, rapidamente, dopo la crisi di quelle tradizionali. 

In Italia la Psicologia transpersonale fu diffusa da Roberto Assagioli, fondatore della Psicosintesi terapeutica, che a differenza della psicanalisi voleva fare una nuova sintesi della personalità, tra le varie sub-personalità, analizzate e il sé inferiore e superiore, transpersonale o spirituale appunto. 

Inoltre e’ poco valutato il rischio sulla psiche del mescolamento di piu’ terapie e tecniche sulla stessa persona, che puo’ provocare eccessi di energie, poco controllabili e poco studiati. 

Molti psicologi non includono ancora questa psicologia nella disciplina, perche’ non considerata abbastanza scientifica. 

Anche altre prospettive come lo studio delle esperienza di ‘pre-morte’, portato avanti da R. Moody, psichiatra americano, e poi da molti altri, non e’ da tutti accettato: si tratta di esperienze positive in cui alcune persone in coma e clinicamente morte  vedono un tunnel e poi la luce e sentono un indescrivibile benessere, nonche’ grande difficolta’ a tornare nel corpo con la rianimazione; un’altra psicoterapia e’ quella di reincarnazione, in cui con l’ipnosi ci si spinge oltre la nascita, in vite precedenti, che il paziente descrive e che paiono essere la causa dell’attuale sofferenza e in certi casi la presa di coscienza induce un miglioramento, tuttavia puo’ essere molto dolorosa e presentare rischi e inoltre non è  dimostrabile scientificamente. 

In conclusione possiamo dire che mentre in passato il dogmatismo delle chiese ha fortemente represso la liberta’ di coscienza e di scelta, provocando spesso danni psichici e psicosomatici, come nevrosi ossessive, del carattere, depressioni, paure, fanatismo religioso di vario grado…, ecc., oggi invece c’e’ il rischio di andare all’altro estremo, come spesso accade, credendo che la liberta’ sia fare ogni tipo di esperienza possibile… senza poi poter tornare facilmente indietro. Come avviene nel caso delle droghe, che anche se leggere, producano danni alla fisiologia del cervello, con perdita’ di alcune facolta’ cognitive, decisionali, di apprendimento, ecc. o come nel caso di alcune sette e psico-sette, che non rispettano la liberta’ del singolo, sfruttandone la debolezza per scopi propri, o esperienze medianiche, magiche, esoteriche, ecc., che possono, in persone deboli o predisposte, provocare psicosi, deliri o altri disturbi psichici.

La liberta’ di coscienza dovrebbe essere una meta di ogni terapia che si rispetti, come pure una condizione essenziale per intraprenderla, e una corretta informazione e’ basilare per mettere l’individuo in grado di conoscere, riflettere, decidere, valutare l’esito dell’esperienza fatta e andare avanti nella sua evoluzione personale, superando legami restrittivi, anche con lo stesso psicologo, che dovrebbe mettere invece la persona in grado di procedere da sola, avendone acquisito le capacita’, la fiducia e gli strumenti necessari.

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