giovedì, Marzo 28, 2024
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Come rifinanziare la UE post pandemia

La trovata della tassa minima globale per le multinazionali finirà sul tavolo del G20 di Venezia

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È sotto gli occhi di tutti lo sforzo economico-compassionevole della UE per fronteggiare la pandemia che ha colpito, bloccato e rallentato le attività economiche dei suoi 27 Paesi membri e dei suoi 446 milioni di cittadini, dei quali circa 400 milioni di votanti, ricordiamolo. Per ricostruire l’Europa dopo la pandemia di COVID-19 verrà stanziato un totale di 1.800 miliardi di euro. L’obiettivo è un’Europa più ecologica, digitale e resiliente.

Cos’è la tassa minima globale

Partendo da questa presa d’atto una riflessione va fatta: qualcuno dovrà pur pagarli, questi danari che seppur non arriveranno a pioggia, in ogni caso sono tanti. Non tutti ma buon parte vanno dunque finanziati o per meglio dire ripagati. E allora possiamo azzardare che a farlo saranno le imprese multinazionali. Come? Beh, l’accordo appena raggiunto sulla global minimum tax raggiunto al G7 di Londra potrebbe portare alle nazioni dell’Unione Europea imposte miliardarie. La tassa minima globale sulle multinazionali rappresenta un successo politico, ma anche una potenziale entrata miliardaria per i vari Paesi dell’Ue.

Con un’aliquota base pari al 15% si riuscirebbero a raccogliere 48,3 miliardi di euro contro i 40,7 degli Stati Uniti, per esempio, che di americani ne contano 334 milioni circa. E per l’Italia? Circa 3 miliardi di euro di incassi grazie a questa nuova tassa europea. E se l’aliquota fosse al 21%, l’incasso salirebbe a 7,6 miliardi.

Tassa minima globale, i ricavi per Paese

Vediamo anche i possibili ricavi di ogni nazione: la quota più sostanziosa andrebbe al Belgio, che otterrebbe 10,5 miliardi, Eire 7,2 miliardi e Germania con 5,7 miliardi. Quarto, quinto, sesto e settimo posto sarebbero, rispettivamente, di Francia con 4,3 miliardi, Lussemburgo con 4,1 miliardi, Polonia con 3,7 miliardi e Austria con 3 miliardi. 

Ottavo posto per l’Italia mentre a chiudere ci sarebbero la Finlandia con 1,7 miliardi e la Svezia con 1,5 miliardi. Tutti gli altri Paesi dell’Ue incasserebbero quote differenti ma comunque sotto al miliardo. Se invece l’aliquota fosse al 21%, ad incassare di più sarebbe la Francia con 16 miliardi, seguita dal Belgio con 15,6 miliardi e dall’Irlanda con 11,3 miliardi.

Va detto che l’accordo raggiunto al G7 di Londra deve ancora essere confermato al prossimo G20 che si terrà dall’8 luglio a Venezia.

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