venerdì, Marzo 29, 2024
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Brunetta: “Modernizzazione e digitalizzazione due facce della stessa medaglia”

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Siamo il Paese più impegnato nella modernizzazione della Pubblica amministrazione”. Ha esordito così il ministro per la Pubblica amministrazioneRenato Brunetta, intervenendo oggi in videocollegamento alla terza edizione del Forum Meridiano Sanità Sicilia su “La trasformazione digitale della sanità e della società per una crescita e uno sviluppo sostenibile”, organizzato da The European House Ambrosetti, in collaborazione con Cefpas e patrocinato dalla Regione Siciliana.

“In qualità di ministro per la Pa”, ha poi spiegato Brunetta, “nell’attuazione del Pnrr, il mio compito è stato (ed è ancora) quello di spianare il terreno affinché le tecnologie trovassero un terreno fertile e accogliente dove attecchire. La modernizzazione e la digitalizzazione della Pubblica amministrazione sono, infatti, due facce della stessa medaglia”.

“Uno dei fattori abilitanti e fondamentali per il successo di questa metamorfosi è proprio il grado generale di modernizzazione e digitalizzazione della Pubblica amministrazione – ha sottolineato -. Esperienze di altri Paesi – come l’Estonia, la Finlandia e la Svezia – ce lo insegnano. Sbaglieremmo a credere che si tratti soltanto di un tema di infrastrutture tecnologiche: è anche una questione di semplificazioni, di capitale umano e di cultura dell’innovazione digitale, che richiede l’interazione costante tra istituzioni e livelli amministrativi diversi”.

“L’esigenza che deriva dall’accelerazione tecnologica è creare nuovi ecosistemi capaci di coniugare il massimo processo di decentramento con la massima concentrazione di scala efficiente. Vuol dire che non bisogna spazzare via le buone pratiche, le esperienze e gli investimenti, ma che bisogna anche essere abili nel sincronizzare i valori e le culture locali con la più grande efficienza globale. In questi ecosistemi le semplificazioni delle procedure amministrative giocano un ruolo cruciale. Il Pnrr assegna al Dipartimento della Funzione pubblica il compito di reingegnerizzare e digitalizzare, ove possibile, 600 procedure entro il 2026, di cui 200 entro il 2024, per arrivare a creare un archivio unico, giuridicamente valido su tutto il territorio nazionale. In ogni settore. Ambiente, edilizia, energia, lavoro, fisco. Ma anche nel campo della disabilità e del sociale, a cui tengo particolarmente”.

Le transizioni in corso 

La transizione digitale della Pa, “affidata alle mani esperte del ministro per l’Innovazione tecnologica e la Transizione digitale, Vittorio Colao, può contare su 6,14 miliardi di euro del Pnrr dedicati principalmente alla creazione di una rete infrastrutturale per i dati moderna e sicura, al cloud, all’interoperabilità delle banche dati e alla digitalizzazione dei servizi al cittadino. La transizione amministrativa, che coinvolge le oltre 32mila amministrazioni pubbliche del Paese, Asl e ospedali compresi, compete al Dipartimento della Funzione pubblica e può avvalersi di 1,27 miliardi di euro del PNRR, cui si aggiungono 2,34 miliardi dedicati al potenziamento organizzativo del sistema giudiziario. Nel complesso, una rivoluzione “gentile” da 9,75 miliardi di euro (integrati con 1,4 miliardi di fondi nazionali). Serve perfetta sincronia tra tutti gli interventi perché le risorse non vadano sprecate”.

Molti i traguardi tagliati: “Penso ad Anpr, l’Anagrafe nazionale della popolazione residente: con l’adesione dell’ultimo Comune, è diventato realtà il sogno di trasformare l’Italia in un unico Comune di 60 milioni di abitanti. I cittadini possono scaricare 14 certificati digitali e cambiare residenza con un clic”.

La base dati condivisa permetterà di sviluppare altri servizi. “Penso al traguardo delle oltre 30 milioni di identità digitali, tagliato a inizio maggio in anticipo rispetto ai tempi indicati dal Pnrr. L’identità digitale è un diritto per tutti, perché permette l’accesso in maniera inclusiva ai servizi della Pa. Per questo lavorare per diffonderla è un preciso impegno del Governo. Il Dipartimento della Funzione pubblica sta assicurando lo Spid gratuito a tutti i lavoratori pubblici che ancora non ce l’hanno. Devono essere protagonisti attivi, e non spettatori passivi, della rivoluzione in corso. Penso alla Piattaforma nazionale notifiche e al progetto del domicilio digitale per semplificare, rendere più sicura ed efficiente la comunicazione tra cittadini e Pubblica amministrazione”.

inPA, strumento per il cambiamento

Dopo aver elencato i punti già sviluppati in tema di digitalizzazione della Pa, Brunetta ha ricordato i contenuti del decreto legge Pnrr 2, convertito in legge il 29 giugno: “Abbiamo dato ancora più slancio alla riforma del pubblico impiego, rinnovando anche le regole sulla mobilità e spingendo sull’innovazione dei concorsi e del reclutamento. In ogni passaggio la tecnologia è stata strumento e assist per il cambiamento. Penso a inPA, il portale nazionale del reclutamento “modello LinkedIn”, che da novembre diventerà la porta d’accesso unica e obbligatoria a tutti i concorsi pubblici e che ha vinto il Premio Agenda Digitale del Politecnico di Milano. Da oggi sul portale passeranno anche tutte le procedure di mobilità delle amministrazioni: un ulteriore elemento di trasparenza” ha spiegato.

Innovare per superare i divari

Poi Brunetta ha sottolineato un ulteriore aspetto: “L’innovazione non è compiuta se aumenta i divari – territoriali, generazionali, di genere – anziché ridurli. La sanità è, forse, il settore in cui gli squilibri nell’accesso e nel livello delle prestazioni rendono più evidenti le conseguenze sulla vita delle persone.  Per questa ragione, il contrasto al digital divide deve essere la nostra missione: nessuno può essere lasciato indietro soltanto perché non ha dimestichezza con smartphone e device. Significherebbe tagliare fuori parte della popolazione dalla possibilità di accedere a beni e servizi pubblici essenziali. Il mio obiettivo è burocrazia zero per anziani e disabili”.

Infine il ministro si è rivolto alla platea richiamando i problemi del Mezzogiorno: “Dobbiamo prestare grandissima attenzione, in particolare qui al Sud, al tema dell’esercizio consapevole dei diritti dei cittadini attraverso l’utilizzo della leva digitale. È una questione fondamentale, su cui lo stesso Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è ritornato più volte. “Avvalerci di innovazione e tecnologia – ha ricordato recentemente – permette di superare, in territori complessi come quelli dei nostri Paesi, la stessa nozione di centro e di periferia, di aree metropolitane a intensa qualità di modernità e sviluppo e aree interne o rurali destinate all’emarginazione. Nella società digitale globale non ci sono luoghi ‘appartati’. È una grande opportunità”. Dobbiamo essere all’altezza di coglierla” ha concluso.

  • L’intervento integrale del ministro Brunetta

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