Un anno intenso sta per concludersi: tra emozioni, cadute e slanci, abbiamo vissuto momenti di gioia e momenti di sfida, individuali e collettivi. In questo percorso, abbiamo imparato a guardare con gratitudine a chi ha condiviso il cammino, a chi c’è ancora e a chi non c’è più, ma continua a vivere nel cuore. 🤍
Ma il bilancio di fine anno non può limitarsi al ricordo: deve essere anche uno sguardo verso il futuro. E ciò che il nostro Paese più di ogni altra cosa merita è più forza, più cura per chi ha meno e più meritocrazia.
Penso ai nostri media, alla televisione e alla radio: quanto più potrebbero diventare strumenti di cultura, informazione e crescita se fossero guidati da chi ha competenze reali e passione autentica. Penso alle nomine politiche e ai ruoli decisionali: quanto più efficienti, trasparenti e responsabili potrebbero essere le istituzioni se chi ricopre incarichi pubblici fosse scelto per merito e capacità. E penso al mondo del lavoro: quanto più competitivo e innovativo potrebbe diventare il nostro tessuto economico se le opportunità fossero date a chi dimostra talento, dedizione e preparazione.
Non è solo un ideale astratto: è la chiave per costruire un Paese più forte, giusto e capace di guardare avanti. Meritocrazia significa riconoscere il valore, responsabilizzare chi agisce, dare fiducia a chi lavora con onestà e competenza. Significa, in definitiva, creare una società in cui ognuno può dare il meglio di sé e sentirsi parte di un progetto collettivo.
Mentre ci avviciniamo a un nuovo inizio, il mio augurio è semplice: camminiamo insieme, con più cuore, più serietà, più trasparenza e più meritocrazia. Solo così potremo davvero volare più in alto, senza lasciare indietro nessuno. 🌟❤️




