venerdì, Marzo 29, 2024
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Team building e smart working

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Molti imprenditori si domandano come aumentare la motivazione al lavoro con l’obiettivo di migliorare la percezione dei collaboratori rispetto al ruolo svolto. La digitalizzazione e la creazione di work station sempre più ibride e a distanza, infatti, hanno rivoluzionato l’approccio agli impegni e alle responsabilità, offrendo soluzioni orientate contemporaneamente al raggiungimento degli obiettivi e alle necessità delle persone, forse troppo flessibili.

Parliamo in particolare di smart working e della possibilità di lavorare da remoto che dovrebbe comunque evitare di compromettere in alcun modo le performance. 

La motivazione in azienda è un elemento determinante per il raggiungimento degli obiettivi

La motivazione al lavoro è fondamentale per le imprese, perché è capace di generare nei collaboratori una forza interiore che li porta a svolgere le attività con una maggiore responsabilità, incrementando le performance e la soddisfazione rispetto al proprio ruolo.

In una fase come quella attuale, si dovrebbe migliorare la motivazione al lavoro introducendo lo smart working che in alcuni casi è obbligatorio. Infatti la crisi delle imprese impone un aumento delle performance da parte del team. 

È sempre cosi? Lo smart working prevede una completa autonomia rispetto alle modalità di lavoro. Anche se indirettamente, all’interno di questa definizione rientrano concetti quali la flessibilità, il riadattamento degli spazi, l’assenza di vincoli e barriere, poco contatto con i superiori e con i colleghi, allentamento della concentrazione.

Ripensare l’ambiente di lavoro in quest’ottica è una scelta strategica per l’azienda perché permette di rispondere in modo efficace all’emergere di nuove necessità dei collaboratori. Adottando strumenti innovativi, si orienta l’organizzazione all‘incremento della motivazione al lavoro, perché migliora la qualità della vita.

Ed è proprio questo il legame tra smart working, soddisfazione e performance: le misure personalizzate e su misura influenzeranno positivamente la percezione dei collaboratori nei confronti dell’azienda che le mette a loro disposizione.

Non è tutto, perché questa modalità di lavoro ibrida ha modificato l’idea di performance e rispetto degli impegni. Aprendo a uno scenario digitalizzato e smart, non si misurano i risultati in base alle ore passate al lavoro, ma al raggiungimento degli obiettivi. Questa visione dovrebbe migliorare notevolmente i rapporti tra colleghi, tra collaboratori e manager, perché consolida la stima e la fiducia reciproche.

Da lavoro smart a work-life balance, il passo è davvero breve. Pensiamo, ad esempio, ai minuti o alle ore impiegate per raggiungere e tornare dal luogo di lavoro. Questo tempo può essere impiegato per dedicarsi a hobby e passioni o, più semplicemente, per trascorrere del tempo con i propri cari.

È fondamentale sottolineare che fare smart working non equivale semplicemente a lavorare da casa, ma disporre di una maggiore flessibilità rispetto ai tempi e ai luoghi in cui svolgere le attività e lavorare per obiettivi.  

Presto però tutto tornerà alla normalità, e finalmente riavremo i nostri uffici e le nostre abitudini, riprenderemo il ritmo al quale siamo abituati e torneremo a lavorare secondo gli standard tradizionali.

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