mercoledì, Aprile 24, 2024
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Stress da calore sui lavoratori: online le linee guida dell’Inail

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Sono online le linee guida dell’Inail che evidenziano come il caldo sia fonte di stress sui lavoratori. Lo studio è realizzato nell’ambito delle attività del Worklimate ed è denominato “Il progetto Worklimate: strategie di intervento per contrastare lo stress termico ambientale in ambito occupazionale”, frutto della collaborazione con il Consiglio nazionale delle ricerche-Istituto per la BioEconomia (Cnr-Ibe).

Si tratta di un vero e proprio decalogo pronto all’uso in cui vengono approfonditi gli effetti delle condizioni di stress termico ambientale sui lavoratori, sui datori di lavoro e sulle figure aziendali della salute e sicurezza, con un’attenzione specifica alla stima dei costi sociali degli infortuni sul lavoro e con l’obiettivo di definire piani di intervento e prevenzione dei rischi. L’impatto delle temperature estreme, infatti, è particolarmente rischioso sia per chi svolge la propria attività lavorativa in ambienti dove non è possibile avere condizioni di comfort, sia per chi lavora all’aperto, come nel settore agricolo e in quello delle costruzioni.

Questi (in sintesi) i contenuti della guida all’Inail che evidenziano raccomandazioni ben precise per intervenire in maniera previdente e efficace.

Le patologie, i sintomi e le condizioni croniche

La guida, che è volta ad informare i lavoratori sui rischi che si incontrano stando molte ore sotto il caldo, si apre con la descrizione di una serie di patologie. Prima fra tutte è la patologia da calore, tra le quali rientrano i crampi, la dermatite da sudore, gli squilibri idrominerali fino al colpo di calore, che può comportare aritmie cardiache e l’innalzamento della temperatura corporea oltre i 40°. Non solo. A rientrare tra le patologie croniche che aumentano il rischio di effetti avversi del caldo, sia nei lavoratori, sia nella popolazione generale sono poi le malattie della tiroide, l’obesità, l’asma e la bronchite cronica, il diabete e le patologie cardiovascolari.

Le strategie di prevenzione

Per prevenire le patologie, i sintomi e le condizioni croniche, il compito del datore di lavoro è quello di individuare procedure specifiche per attuare le misure più efficaci, a partire dalla scelta di una persona che si occupi del piano di sorveglianza per la prevenzione degli effetti dello stress da caldo. “E’ importante considerare l’importanza dell’idratazione, di un abbigliamento adeguato, della riorganizzazione dei turni di lavoro e della possibilità di accedere ad aree ombreggiate durante le pause”, come descritto nella guida.

Gli strumenti operativi per prevedere lo stress da calore 

Oltre agli strumenti informativi, il progetto Worklimate comprende anche gli strumenti operativi per prevedere lo stress da calore; fra questi troviamo lo screening dei rischi professionali per i lavoratori, i datori di lavoro e gli addetti alla sicurezza aziendali. Tali previsioni di stress climatico occupazionale sono state individuate su “soggetti sani, con profilo di lavoratore standard (alto 175 cm, peso 75 kg), che svolge attività fisica, moderata o intensa, esposto direttamente ai raggi solari o all’ombra, per le ore 8.00 e le ore 12.00, le ore 16.00 e le ore 20.00. La previsione del rischio per località consente, invece, di prevedere per cinque giorni i livelli di rischio caldo previsti per le ore 12.00 in una specifica località, riferiti a un lavoratore non adattato al caldo, esposto al sole e impegnato in un’attività fisica intensa”.

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