venerdì, Marzo 29, 2024
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PNRR: gli investimenti previsti per porti e fondali marini

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Annunciati gli investimenti previsti per porti e fondali marini, che rientrano del quadro del Pnrr previsto dal Ministero della Transizione Ecologica.

Gli investimenti del Pnrr per i progetti di sostenibilità ambientale dei porti e di ripristino e protezione dei fondali e degli habitat marini sono stati al centro dell’intervento del direttore generale per il mare e le coste del Mite Carlo Zaghi, oggi a Ecomondo (Rimini), nell’ambito del workshop sul “Recovery Plan italiano e l’economia circolare blu”.

Il progetto di ripristino degli ecosistemi marini, implementato dal ministero insieme all’Ispra, prevede una spesa di 400 milioni di euro per il periodo 2021-2026. Gli obiettivi da raggiungere: rafforzamento dei sistemi di osservazione dei fondali e degli habitat marini; 90% di habitat marini mappati e monitorati; 20% di habitat marini restaurati e tutelati.

Il progetto “Green Ports”, anche in questo caso implementato dal Mite, prevede 270 milioni di euro di investimenti per gli anni 2021-2025. Coinvolte nove Autorità di sistema portuale del Centro-Nord Italia, dopo l’esperienza positiva realizzata dalle Autorità portuali del Sud Italia grazie al Programma di azione e coesione. Gli obiettivi: ridurre del 20% le emissioni annuali di CO2 nelle aree portuali entro il 2026 per contribuire alla riduzione delle emissioni di gas serra del 55% entro il 2030, come previsto dal Green Deal europeo.

Due progetti nella fase iniziale – ha spiegato il direttore Zaghi – per i quali è importante avere un approccio trasversale, come insegna la nozione di economia circolare su cui l’Unione europea sta investendo da quasi un decennio. Un approccio che consente di evidenziare le criticità da affrontare per attuare la transizione ecologica che non è solo energetica, ma che riguarda anche la protezione degli ecosistemi marini e la tutela della biodiversità. Gli esempi delle iniziative di ricerca e di carattere imprenditoriale che sono state portate all’attenzione di questo workshop dimostrano che la strada verso un’economia circolare blu è già aperta e stimolano le istituzioni a creare le condizioni di contesto favorevoli, affinché l’Italia possa aspirare a diventare leader in questo settore”.

Credits immagine: Unsplash

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