giovedì, Aprile 25, 2024
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MARINELLA: GLI ESAMI NON FINISCONO MAI, CON MIO FIGLIO ORA PUNTO SULLA CARTA DELL’E-COMMERCE

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Da buon napoletano ha fatto suo il detto del grande  Eduardo De Filippo: “Gli esami non finiscono mai”. Determinato, brillante e simpaticissimo come sempre Maurizio Marinella, ci risponde al telefono, per fortuna, senza la mascherina: “è una cosa seria, tanti si sono messi a realizzarleNoi no, si trovano ormai anche a due euro ai mercatini”. L’imprenditore della celebre casa di moda napoletana e re indiscusso delle cravatte più famose del mondo, annuncia una novità: “Insieme a mio figlio ci affideremo all’e-commerce, una arma  in più per incrementare le vendite tradizionali nei nostri negozi”Entro un mese “sarà pronto il nuovo sito on line” per scrivere una pagina di innovazione, tecnologia e soprattutto di stile…

E-commerce: finita l’emergenza coronavirus la quarta generazione di Marinella, oltre alla classe, porta con se’ anche un tocco di tecnologia? 

Fin da quando iniziai questo lavoro, prima con mio nonno, poi con mio padre, ho imparato che la cosa più importante è il contatto diretto con il cliente. Di contro, è anche vero che la e-commerce e le nuove forme di  comunicazione sono una ambiziosa sfida che dobbiamo affrontare da subito. Lo farò insieme a mio figlio e dal prossimo mese sarà on line il nostro nuovo sito, dove la gente potrà scegliere e comprare ciò’ che preferisce. Continueremo comunque ad aprire alle 6:30 per accogliere i nostri affezionati clienti per fargli toccare le sete ed i tessuti. Sicuramente l’emergenza coronavirus ha in qualche misura affrettato questa decisione, anche perché io ero un po’ freddo e scettico al riguardo, come detto mi ha convinto mio figlio e ora sono certo che sarà una freccia in più nel nostro arco…

Le normative e le restrizioni adottate dal governo hanno provocato delle problematiche alla sua bellissima ed elegante boutique a Via di Campo Marzio nel centro di ROMA? 

Ci siamo organizzati, per tempo e con razionalità, rimodulando gli  spazi, riqualificandoli e studiando con il nostro architetto le giuste distanze. La Città Eterna risponde sempre con  grande affetto, stiamo invece  accusando duri colpi nei due negozi di Milano, anche perché gli  alberghi più importanti sono, ancora, chiusi. La città lombarda vive ancora una situazione di difficoltà. Via Manzoni e Via Montenapoleone,  ad esempio, sono deserte.

Quale colore consiglia per l’estate ormai alle porte?

In questa situazione di sofferenza c’e’ una gran voglia di vita e di colore: stiamo vendendo molto bene l’azzurro, l’arancione e il giallo. Senza dubbio, l’azzurro e l’arancione  sono i colori più schioppettanti…

Come ha trovato l’umore della sua clientela? Entra con il sorriso di sempre? 

Le persone sono moderatamente tranquille, serene, ma rimane un sensibile atteggiamento di preoccupazione e cautela. Specialmente per noi  l’abbraccio, il contatto fisico erano fondamentali, ci  trasmettevano emozioni e vibrazioni. Stiamo cambiando il nostro stile di vita, il nostro approccio e atteggiamento con gli altri, soprattutto il nostro modo di fare impresa. Personalmente sto imparando un nuovo modo di fare commercio perché come diceva il grande Eduardo de Filippo  “gli esami non finiscono mai”. In questo momento forse ancora di più.

Da grande imprenditore, quale è la sua sensazione, si riprenderà la nostra economia?

Ho provato un senso di angoscia, di sofferenza. Nello stesso tempo l’emergenza  ci ha fatto sentire quanto è bello essere  italiani, più legati al territorio, più orgogliosi di essere napoletani, romani, milanesi…. Da contraltare vi è il preoccupante dato economico: ho parlato  con un big della moda una settimana fa,  un colosso francese che realizza studi e ricerche di mercato: ha previsto che il 30 per cento dei negozi non riaprirà più. Un dato demoralizzante, drammatico. Con tante persone in  mezzo alla strada. E questo è motivo di grande tristezza, di dolore ,che va rispettato.

Come giudica l’operato del governo Conte? È stato fatto il massimo per sostenere le aziende italiane? 

Sinceramente la confusione l’ha fatta da padrona, non si capiva nulla, abbiamo dovuto subire misure non chiare, e confrontarci con continue e differenti autocertificazioni. Noi fortunatamente abbiamo aderito alla cassa integrazione ma abbiamo anticipato tutti i soldi. Mentre tantissimi colleghi non hanno avuto  la capacità di sostenere questo e purtroppo i loro dipendenti sono ancora in attesa di ricevere la agognata busta paga.  Tante parole, tante promesse. Abbiamo avuto uno tsunami violento che si è abbattuto sul Paese. Ma a fronte di tanti proclami non c’è stata la risposta che aspettavamo. Lo dico da imprenditore.

Per esorcizzare il coronavirus sta ideando una nuova cravatta anti-jella?

Le anticipo che dovrebbe essere pronta tra una settimana. Ci vorrà’, purtroppo, un po’ di più della cravatta per risolvere  questa situazione…  Da napoletani  siamo in ogni caso abituati  ad affrontare  i problemi e a risolverli con la fantasia e la creatività che ci ha, sempre, contraddistinto. Sono orgoglioso, felice ed emozionato di essere italiano e napoletano e con queste due appartenenze mi sento pronto ad affrontare le nuove ed entusiasmanti sfide del futuro.

Di Sabrina Trombetti

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