sabato, Aprile 20, 2024
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Le startup e le PMI innovative del settore ICT si confermano protagoniste della trasformazione digitale del Paese

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A inizio aprile 2022 il totale delle Startup&PMII ICT ha raggiunto quota 8.169 (+22,6% circa rispetto al 2021). La crescita è sostenuta dall’accelerazione nei processi di digitalizzazione dell’economia malgrado la crisi sanitaria, l’incertezza economica legata alla guerra in Ucraina e la sospensione delle gare telematiche. I Digital Enabler si confermano gli abilitatori della crescita con Blockchain e Cybersicurezza che ne accelerano la creazione.

Anitec-Assinform, l’Associazione di Confindustria che raggruppa le principali aziende dell’ICT e InfoCamere, la società delle Camere di Commercio italiane per l’innovazione digitale, hanno presentato oggi nel corso dell’evento “Innovare per crescere: analisi demografica delle Startup e PMI Innovative nel settore ICT” il terzo report di monitoraggio dedicato ai trend demografici delle Startup e PMI innovative del settore ICT.

Nel fornire un riferimento continuativo di monitoraggio di questo settore, Anitec-Assinform e InfoCamere attraverso questa analisi vogliono contribuire alla conoscenza reale e aggiornata delle performance delle startup e PMI innovative ICT per formulare e calibrare nuove proposte di intervento.

Distribuzione Geografica: elevata concentrazione al Nord

I dati del rapporto sono aggiornati al 4 aprile 2022 e si riferiscono alle Startup e PMI innovative (S&PMII) che hanno registrato le loro attività con i codici ATECO relative al settore ICT, raggiungendo un totale di 8.169 aziende a inizio aprile 2022 (+22,6% rispetto a inizio marzo 2021) di cui 797 PMI e 7372 Startup.

La distribuzione geografica delle S&PMII non evidenzia grandi cambiamenti rispetto allo scorso anno: la Lombardia ha la maggiore concentrazione con il 29,7%, seguita da Lazio con il 13,8% e Campania con l’8,1%. Stabile o in diminuzione le quote di Emilia-Romagna (7,1%) Veneto (6,8%) e Piemonte (5,5%). In aumento le quote di Puglia (4,7%) e Toscana (4,6%).

Una distribuzione simile a quella dell’intero settore ICT, anche se con una concentrazione ancora maggiore in Lombardia, che ospita oltre un quarto di tutte le startup innovative italiane (26,60%) ma ancora più S&PMII ICT con una quota del 29,7%. Inoltre, la Lombardia è la prima regione per densità di S&PMII ICT, con il 67,9% di tutte le società ICT costituite negli ultimi 5 anni (ovvero due su tre) costituita da una S&PMII ICT. Seguono Valle d’Aosta (64%) e Basilicata (62,6%), Trentino-Alto Adige (60,1%) e Friuli-Venezia Giulia (59,1%). Molto meno diffusa la presenza di S&PMII tra le nuove aziende ICT in Umbria e Veneto (44,5%) e Sicilia 23,3%. Rimane preoccupante la carenza di S&PMII ICT al sud.

La crescita demografica continua sostenuta dall’accelerazione nei processi di digitalizzazione dell’economia malgrado la crisi sanitaria e la sospensione delle registrazioni telematiche.

A conferma della forte spinta all’innovazione a livello generale nel nostro Paese, il numero di startup e PMI innovative in tutti i settori e nel settore ICT in particolare ha continuato a crescere, anche se il ritmo di crescita ha avuto un rallentamento nella seconda metà dell’anno in concomitanza all’acuirsi della crisi sanitaria e dalla sospensione delle registrazioni telematiche.

Nel corso del 2021 le nuove registrazioni di startup e PMI innovative ICT sono state 2579 (+28,6% rispetto alle 2006 nel 2021), ovvero 2321 nuove startup innovative e 258 nuove PMI innovative. Questo tasso di crescita è superiore di più di 10 punti alla dinamica complessiva delle nuove registrazioni in tutti i settori, raddoppiando la differenza positiva di quasi 5 punti percentuali nel 2020.

Continuano a prevalere le microimprese, pochi i giovani e meno imprese femminili

Come tutte le startup innovative, anche le S&PMII nel settore ICT sono soprattutto microimprese: più di due su tre hanno fino a 4 addetti, 8 su 10 hanno un capitale proprio inferiore a 50.000 euro e 1 su 2 ha valore della produzione inferiore a 100 mila euro. Quasi una su 5 (o il 19,4%) sono imprese fondate da under-35, mentre risultano ancora più sottorappresentate le imprese femminili con una quota del 10,7%.

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