giovedì, Aprile 25, 2024
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Intervista a Maselli (FDI): la moda come driver di crescita del Made in Italy

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Il Lazio è la prima regione d’Italia ad approvare una legge a sostegno del settore moda. La regione ha confermato lo stazionamento di 1 milione e 900mila euro per il biennio 2022-2023, con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo del settore moda, in tutte le sue sfaccettature, dal tessile al mondo degli accessori come scarpe e gioielli.

Il Consiglio regionale del Lazio presieduto da Marco Vincenzi, ha infatti approvato all’unanimità (34 voti) la proposta di legge n. 202 del 23 dicembre 2019, denominata “Disposizioni per promuovere il settore della moda”, primo firmatario Massimiliano Maselli (Fratelli d’Italia) ma sottoscritta trasversalmente anche da altri consiglieri di maggioranza e di opposizione.

Su proposta di Fratelli d’Italia è stata recentemente approvata la legge finalizzata alla valorizzazione del settore moda nel Lazio, per quale motivo si è resa necessaria?

Il sistema Moda in tutte le sue declinazioni, dal settore dell’abbigliamento a quello del tessile in generale, dalle calzature alle lavorazioni in pelle, fino alla produzione di gioielli e accessori similari, è diventato con il passare del tempo uno dei comparti più dinamici non solo in Italia ma anche nella Regione Lazio. Con la legge approvata all’unanimità dal Consiglio regionale, la prima in Italia, intendiamo riconoscere il valore sociale, economico e culturale di questo settore, ritenuto un volano strategico per lo sviluppo e il rilancio dell’attività imprenditoriale e in particolare delle attività artigianali storiche e tradizionali, nonché strumento per promuovere il turismo e sostenere l’occupazione.

E’ previsto un fondo di quasi 2 milioni di euro, cosa cambierà per le aziende sul piano pratico?

Per far si che l’organizzazione e la programmazione sia il più efficiente possibile la Giunta regionale approverà nell’ambito delle risorse disponibili il piano annuale del Sistema Moda nel Lazio. Il piano serve a individuare per l’anno di riferimento gli ambiti da realizzare tra quelli indicati dalla legge (ad esempio, il sostegno dell’artigianato e della manifattura locale, la promozione di corsi di alta sartoria, l’istituzione di una giornata regionale della moda, la realizzazione di eventi e manifestazioni, ecc.); le risorse per la copertura finanziaria; i soggetti destinatari dei contributi; le modalità e i criteri per la loro concessione; le modalità per l’effettuazione dei controlli sulla corretta utilizzazione dei contributi concessi.

Sono previsti altri interventi per le attività del settore artigianale?

A breve il Consiglio Regionale del Lazio approverà una legge sulla disciplina per la tutela e la valorizzazione delle botteghe storiche. Tutelare e supportare le botteghe e i ‘vecchi mestieri’ significa esaltare il Made in Italy. La legge prevede, tra le varie disposizioni, l’istituzione di un fondo regionale per la tutela e la valorizzazione delle botteghe e dei locali storici, delle botteghe d’arte degli antichi mestieri e delle attività tradizionali per il sostegno alle attività e ai comuni. La Regione Lazio avrà il compito di ripartire i finanziamenti derivanti dal Fondo tra i comuni che ne faranno richiesta.

C’è un modo per incentivare le aziende ad investire e a mantenere la produzione in Italia?

Diciamo che, come tanti altri settori produttivi, gli effetti della pandemia si sono fatti sentire in maniera pesante anche sul settore della moda e solo adesso si inizia a intravedere qualche segnale di ripresa. Tutto le imprese che fanno capo a questo settore, che definirei ‘trasversale’ perché comprende non solo la moda in senso stretto ma anche l’artigianato, l’alimentare e il turismo, per poter mantenere la produzione in Italia hanno bisogno di forti incentivi, sgravi fiscali, finanziamenti a fondo perduto. Vanno previsti bonus e voucher per le assunzioni, programmi di accelerazione per le start up innovative, misure di sostegno all’imprenditoria femminile. Diciamo che come Fratelli d’Italia la difesa del ‘Made in Italy’ è nel nostro dna, e in tutte le sedi istituzionali ci battiamo per la tutela del prodotto italiano e delle nostre aziende con idee e proposte. La legge appena approvata dalla Regione Lazio parte proprio da una nostra iniziativa, che è quella di sostenere imprenditori e operatori, attrarre nuovi investitori e avvicinare studenti e giovani ad un comparto dell’economia che in futuro potrebbe espandersi sempre di più. Per questo vengono promosse tutta una serie di iniziative volte alla valorizzazione del carattere creativo e artistico delle lavorazioni di qualità.

Come valorizzare il Made in Italy nel mondo per renderlo più concorrenziale rispetto ai grandi colossi dell’export come la Cina, che puntano all’abbattimento dei prezzi?

Direi che le parole d’ordine sono: meno burocrazia e oppressione fiscale; maggiore sostegno ai lavoratori autonomi; reale e immediata liquidità a tutte le imprese e contributi a fondo perduto per le piccole e medie imprese; maggiore sostegno ai settori più colpiti, quindi turismo, somministrazione e cultura; rilancio degli investimenti pubblici che significa semplificazione delle procedure e sblocco dei cantieri; promozione e tutela dei prodotti italiani; agevolazioni per la promozione all’estero dei nostri marchi; incoraggiare la competitività delle nostre imprese sui mercati esteri attraverso la promozione delle eccellenze del nostro sistema produttivo. Il Made in Italy è creatività, tradizione, cultura e lo Stato deve difenderlo in tutti i modi.”

La sostenibilità può essere un driver di crescita per il Made in Italy?

Certamente sì. Molte imprese italiane stanno scommettendo sempre di più sulla green economy che vuol dire investire sempre di più su ricerca e innovazione. Le aziende italiane hanno capito che per migliorare la loro reputazione e di conseguenza la propria competitività bisogna investire sempre di più in tecnologie green per risparmiare energia e ridurre l’impatto ambientale. Non c’è dubbio che l’orientamento green sia un driver di crescita per il made in Italy perché significa crescita delle esportazioni e dei fatturati, maggiore occupazione, più dinamismo sui mercati esteri. E poi non dimentichiamo che Made in Italy è sinonimo di qualità e creatività.

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