venerdì, Aprile 19, 2024
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Federico Mollicone: “Digitalizzare il turismo per valorizzare e promuovere la bellezza italiana nel mondo”

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Ritengo fondamentale la digitalizzazione dell’intera filiera del settore, per valorizzare e promuovere la bellezza italiana nel mondo. La tutela delle imprese turistiche, in seguito alla crisi pandemica ed energetica, sarà una priorità del Governo.

Queste le parole di Federico Mollicone, responsabile Cultura e Innovazione di Fratelli d’Italia e di nuovo eletto in Parlamento, intervistato dai redattori di Italia News Online.

L’Italia deve valorizzare il proprio patrimonio artistico-culturale e farne un volano per il turismo. Un auspicio formulato tantissime volte ma sempre disatteso. Perché la nostra classe dirigente non crede fino in fondo nelle potenzialità del settore?

Non penso ci sia una sfiducia generale della politica nei confronti del settore culturale. Personalmente ho partecipato ai lavori della Commissione Cultura alla Camera dei deputati nella scorsa legislatura e in precedenza anche in quella di Roma Capitale e l’impegno da parte di tutte le forze politiche è stato massimo. Indubbiamente si può e si deve fare di più. Le politiche dell’ex ministro Franceschini sono state insufficienti a rilanciare il settore dopo il duro colpo della Pandemia. L’Italia dispone di uno dei patrimoni artistici-culturali più notevoli di tutto il mondo, come testimoniano anche le recenti scoperte a San Casciano in Toscana. L’azione di governo del presidente Meloni e del ministro Sangiuliano, nonostante siano in carica da poche settimane, sta lavorando duramente per rilanciare il settore culturale.

L’Art bonus sembra non decollare. Come lo spiega? Sono allo studio meccanismi per renderlo più appetibile sia per i privati che per le imprese?

Come abbiamo detto molte volte in campagna elettorale lo strumento deve smettere di essere ostaggio degli uffici tecnici dei ministeri, che rendono il “mecenatismo” di difficile accesso. La sussidiarietà, anche attraverso bandi o progetti speciali di riqualificazione, sembra quanto mai come ora necessaria. Privati e cooperative potranno avere un ruolo di valorizzazione e di apertura degli spazi. Il ministro Sangiuliano e le Commissioni cultura di Camera e Senato stanno lavorando al dossier per migliorare ed estendere questa misura.

Parliamo di turismo. Dopo il positivo bilancio di questa estate, quali azioni possono essere promosse affinché la ripresa sia stabile nel tempo?

Come detto in precedenza e come ripetiamo da quando questo partito rappresentava una sparuta minoranza del paese, nessun’altra Nazione al mondo può vantare il nostro patrimonio culturale. Il settore turistico tornerà a sfruttare in pieno questo potenziale. Le proposte sono molte. Ritengo fondamentale la digitalizzazione dell’intera filiera del settore, per valorizzare e promuovere la bellezza italiana nel mondo. La tutela delle imprese turistiche, in seguito alla crisi pandemica ed energetica, sarà una priorità del Governo. Sarà fondamentale lavorare sul degrado che purtroppo molto spesso assalta le nostre città e ritornare a rendere appetibile, non solo culturalmente, i siti più centrali e urbani.

L’ex ministro della cultura Dario Franceschini ha affermato che gli influencer sono utilissimi per diffondere il valore della cultura tra i più giovani. Secondo lei, c’è bisogno di una Chiara Ferragni in ogni museo?

Più che una apertura agli influencer ritengo sia necessaria una apertura al futuro e alla digitalizzazione. La valorizzazione dei nostri musei può avvenire solo se si accompagna all’innovazione tecnologica. La transizione digitale è uno dei punti su cui si basa il nostro piano di ripresa presentato a Bruxelles e anche questo settore deve adeguarsi. Va sostenuta la digitalizzazione dei beni culturali, applicando alle opere d’arte pubbliche italiane la tecnologia NFT, ma lo Stato manterrà sempre una percentuale dei diritti legati a quella riproduzione digitale del bene. Un’innovazione sostenibile non solo è possibile ma è anche necessaria.

Con il Governo Meloni torna il Ministro dello Sport dopo 20 mesi di assenza e la delega conferita da Mario Draghi a Valentina Vezzali. Secondo lei l’Italia ha bisogno di una maggiore educazione sportiva, anche nelle scuole?

Lo sport è tra gli strumenti formativi d’integrazione sociale e di dialogo culturale più importanti. Nella scorsa legislatura, a causa della caduta del governo, non si è riusciti a completare l’iter per inserirlo nella Costituzione ma certamente sarà premura del nuovo Parlamento riproporre questa iniziativa alquanto prima, anche in virtù di un appoggio unitario da tutti i gruppi parlamentari.

Questa storica battaglia della destra, che come Icas abbiamo sostenuto anche attraverso mostre e conferenze, è il simbolo di una maggiore attenzione al tema, che sarà concretizzata con aiuti alle imprese del settore ed incentivi all’educazione e alla pratica sportiva. Andrea Abodi, persona preparata e figura di spessore nel panorama politico-sportivo, è la scelta giusta per dare allo sport il valore che merita.

Come mai la decisione di patrocinare il Festival del Cuore?

L’intergruppo ICAS, che ho l’onore di aver fondato e di presiedere tutt’oggi, è un progetto per raccogliere la trasversalità dei temi della cultura, dell’arte e dello sport in tutti gli schieramenti presenti in Parlamento. Abbiamo patrocinato centinaia di conferenze, eventi sportivi, mostre, campagne di raccolta di sangue e molte altre iniziative culturali e sociali. Per questo abbiamo deciso di essere presenti anche al Festival del Cuore, rassegna che ormai da anni organizza eventi culturali all’insegna dell’arte e dello spettacolo, aiutando le classi sociali più in difficoltà e i bambini.

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