Imprenditore, autore di 6 libri, Cavaliere della Repubblica, Andrea Di Maso è stato ideatore di Cuore Nazionale. Partendo dal suo libro “Battito di Libertà: L’Italia che vince|”, pubblicato nel 2013 da Gangemi Editore International, lo abbiamo intervistato per capire quanto il fenomeno sia cambiato negli anni, l’efficacia delle politiche sociali di contrasto alla povertà e all’inclusione sociale e il nuovo ruolo che il Terzo settore ricopre nella società odierna.
Cosa è per lei “l’inclusione sociale”?
Per me, nell’Italia di oggi, non esiste una risposta assoluta. Innanzitutto, però, ritengo si debba parlare di opportunità: fare in modo che si vada il più possibile verso una riduzione delle disuguaglianze lavorando sulle condizioni di partenza della vita di ognuno. Non partiamo tutti dallo stesso punto. Quindi, in una fase socio-economica così difficile, dove il ruolo dell’azione pubblica è molto rilegittimato, ragionare di uguaglianza significa anche ritenere che le risorse pubbliche siano una condizione necessaria ma non sufficiente, tutto dipende dal modo in cui vengono distribuite.

Perché la povertà è diventata un tema politico solo in tempi recenti?
Le risposte risiedono su due temi: il fenomeno povertà e le culture politiche. Il fenomeno era meno diffuso prima del 2008, ed era circoscritto ad alcune aree della società. Quando il fenomeno ha cominciato a diffondersi su tutta la società, il sentimento di insicurezza è diventato molto più forte e questo ha portato a una maggiore sensibilità politica. Ma se vogliamo comprendere il perché sia cresciuta la sensibilità politica negli ultimi anni, non dobbiamo limitarci ad analizzare la crescita della povertà, ma dobbiamo tenere conto anche della nuova classe politica che sta governando il paese con maggiore attenzione alle categorie meno fortunate.
Che cosa vuol dire essere “lobbysti dei poveri e dei disabili”?
Secondo me essere “lobbysti dei poveri e dei disabili” è fondamentale. Il motivo per cui ho ideato Cuore Nazionale, infatti, è perché l’Italia, rispetto agli altri paesi, è un paese dove le lobby hanno una particolare influenza sulle decisioni pubbliche: creare anche la lobby dei poveri e disabili era necessario. Per fare pressione sul decisore, con Cuore Nazionale, abbiamo utilizzato due leve: la pressione politica, mettendo insieme tanti soggetti sociali, e la competenza tecnica, la capacità di presentare proposte molto dettagliate partendo anche da azioni concrete. Abbiamo portato avanti negli anni numerose iniziative a sostegno di chi ha bisogno e continueremo a farlo anche attraverso il nostro evento “ Il Festival del Cuore”.
In futuro saremo sempre presenti per fare pressione e costruire proposte concrete. Infatti, le coalizioni sociali sono considerate, da alcuni, un sintomo della debolezza del mondo politico-istituzionale di proporre ed elaborare proposte di welfare; per altri, sono un arricchimento sociale perché rappresentano una voce esterna capace di intercettare i bisogni, di fare pressione e di presentare proposte.
Insieme ai nostri amici Imprenditori, Manager e Professionisti continueremo ad impegnarci per essere se pur in minima parte, di aiuto per chi ha più bisogno di noi.