venerdì, Aprile 26, 2024
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Atreju, tripudio per Giorgia Meloni che invoca gli alleati ad un patto anti-inciucio per il futuro.

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Un tripudio di applausi, in alto i cuori dei numerosi partecipanti con bandiere tricolori e di Fratelli d’Italia per applaudire e salutare sul palco Giorgia Meloni, per il discorso conclusivo della 22esima edizione di Atreju. La sala principale è gremita.

Si parla di patrimoniale. Non ve lo diranno, ma è così. Perché dobbiamo avere dei limiti sull’utilizzo del contante, quando in Europa non esiste? Parliamo di evasione fiscale? Bene, parliamo dei paradisi fiscali, dei colossi del web che pagano due lire, degli extracomunitari che aprono e chiudono negozi. In questi mesi abbiamo fatto moltissime battaglie, e continueremo perché nel programma di governo la parola impresa non compare mai”. 

In alcuni tratti, l’intervento ha trascinato la platea e la fondatrice di Fratelli d’Italia si è posta da grande statista. Nessuna nazione degna di questo nome consente la svendita delle infrastrutture strategiche. Noi per l’economia vogliamo uno shock trumpiano. Noi non permetteremo ai teorici della decrescita di trascinarci di nuova nella miseria.

Parole forti, precise, un duro attacco ai governi che si sono succeduti in questi anni. Una vera e propria anticipazione di quella che sarà la sua campagna elettorale, quando questo governo avrà interrotto il battito cardiaco.

                                                                

In sala i tanti colonnelli da sempre vicini al pensiero della Leader e del suo ambiente. Persone autentiche, sincere, oneste e trasparenti. Nelle prime file l’uomo che all’epoca dell’esperienza nel movimento giovanile era il suo riferimento, Andrea De Priamo, oggi capogruppo in assemblea capitolina, uomo stimato e rispettato per le sue capacità politiche e per le sue doti umane. E poi Federico Mollicone, responsabile della comunicazione, Deputato della Repubblica.  

Commovente ed emozionante la chiusura : “Vogliamo un’Italia capace di pensare i grande. E voglio rivolgere una “chiamata alle armi” per tutte le persone che vogliono mettere la loro vocazione a disposizione del Paese. Il prossimo appuntamento per noi sarà sicuramente il 19 ottobre. Ma sabato 30 novembre ci sarà un grande evento programmatico che chiameremo “La casa dei Patrioti”. Come gli eroi di Fiume, noi oggi lanciamo la nostra sfida. Il nostro motto rimane “Ardisco, non ordisco”. W l’Italia.

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