venerdì, Aprile 26, 2024
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5 cose che devi sapere per utilizzare il “Sismabonus”

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La protezione antisismica è una cosa da considerare quando si ristruttura un edificio.

Il nome “Sismabonus” potrebbe non essere nuovo per te. In effetti, l’utilissimo bonus immobiliare è da tempo al centro dell’attenzione dei media nazionali e internazionali. L’Italia ha esteso il programma Sismabonus fino al 2024, quindi c’è ancora tempo per richiedere finanziamenti per proteggere la tua proprietà da possibili danni causati dal terremoto.

Ma la complessità ​​della burocrazia italiana, insieme alla scarsa chiarezza delle informazioni disponibili, hanno finora reso abbastanza difficile (per non dire altro) capire come utilizzare i fondi pubblicizzati. Quindi, nella speranza di fare un po’ di chiarezza sul Sismabonus, ecco sei cose che devi assolutamente sapere a riguardo.

Cos’è il sismabonus?

In poche parole, il Sismabonus è un incentivo finanziato dal governo che offre generosi sgravi fiscali a chi realizza opere finalizzate all’“adeguamento sismico”, “miglioramento sismico” o “ristrutturazione antisismica” su immobili ubicati in aree a rischio terremoti.

Introdotto per la prima volta a gennaio 2017, questo bonus fa parte di un pacchetto di incentivi economici che incoraggiano gli investimenti in opere di costruzione e ristrutturazione in tutta Italia.

Come suggerisce il nome, il bonus è stato creato dal governo italiano per affrontare la vulnerabilità sismica endemica di molti edifici in tutta la nazione.

L’obiettivo è preparare le aree più a rischio del Paese a possibili eventi sismici. A questo proposito, non dimentichiamo il terribile terremoto che ha quasi distrutto L’Aquila, capoluogo abruzzese, nel 2009.

Chi può richiederlo?

Il bonus può essere richiesto sia dai contribuenti Irpef che Ires (quindi sia privati ​​cittadini che imprese) purché proprietari dell’immobile in questione e che siano loro ad eseguire (e quindi a pagare) i lavori di costruzione.

I cittadini stranieri hanno diritto al bonus quanto i cittadini italiani, a condizione, ovviamente, che soddisfino i criteri di cui sopra.

Quanto è possibile richiedere?

L’importo che puoi richiedere dipende dal tipo di lavoro che svolgi. Coloro che completano i regolari lavori di ristrutturazione antisismica hanno diritto alla detrazione fiscale del 50 per cento che deve essere calcolata su una spesa massima di 96.000 euro per ogni unità immobiliare.

La detrazione è solitamente suddivisa in cinque rate annuali di pari importo, il che significa che la tua bolletta Irpef o Ires verrà abbassata in quel periodo.

L’importo che si può richiedere aumenta significativamente se i lavori completati riducono la vulnerabilità sismica dell’immobile di un grado (detrazione del 70 per cento) o di due gradi (detrazione dell’80 per cento).

Per quali zone vale il sismabonus?

Se stai ristrutturando un edificio in Italia, la sua stabilità a fronte di un terremoto è una delle cose che dovrai considerare. Ma, naturalmente, alcune aree sono più soggette all’attività sismica di altre, e il Sismabonus lo riflette.

Il bonus può essere richiesto solo per interventi su edifici ubicati in zona sismica 1 (rischio sismico elevato), 2 (rischio medio) o 3 (rischio basso). Sono esclusi gli edifici situati in zona 4 (rischio molto basso).

Come richiedere il sismabonus?

Ahimè, ecco che arriva la parte difficile.

La persona fisica o giuridica che esegue i lavori dovrà fornire una serie di documenti all’Agenzia delle Entrate. Questi includono: documenti che dettagliano il tipo di lavoro in corso e la data del suo inizio, la prova della proprietà dell’immobile e tutte le fatture ricevute dalle imprese edili competenti. Il geometra del tuo progetto dovrebbe essere in grado di aiutarti a ottenere e presentare la documentazione corretta.

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