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UN TUFFO NEL PASSATO EDITORIALE : CORAGGIO DI VOLARE

They didn’t know it was impossible… …so they did it anyway. Attributed to Mark Twain

In every impossibility there is a possibility even the word “impossible” says “I’m possible” Audry Hepburn

“Coraggio di volare” di Andrea Di Maso non è un libro, lo definirei piuttosto la vittoria di un’idea. Nelle pagine di questo lavoro si racconta l’amicizia, la lealtà, la generosità, la fiducia, e contestualmente si parla di strategia, di marketing, di cambiamento organizzativo e di gestione del personale. E’ la descrizione di un lungo viaggio tutt’oggi in itinere, a volte difficile, vissuto sempre con entusiasmo, coraggio e grande passione.

Peter Drucker, autore di fama mondiale per i suoi studi sulle teorie di gestione aziendale, nell’opera “gestire se stessi” (2008), afferma: “le carriere di successo non vengono pianificate; si sviluppano quando gli individui sono pronti a cogliere le opportunità perché conoscono i propri punti di forza, il proprio metodo di lavoro e i propri valori”, e in queste pagine si potrà meglio comprendere cosa voglia dire scoprire il proprio potenziale imprenditoriale valorizzando se stessi e gli altri.

Andrea, come altri giovani della sua generazione, vuole cambiare il mondo partendo dalla sua realtà, la sua azienda, un’organizzazione capace di dare beneficio ai clienti, ai dipendenti e alla società in generale.

Una sfida resa possibile solo mediante un’azione intelligente e responsabile volta a massimizzare le opportunità e a minimizzare i rischi.

Le numerose ricerche in area di business confermano che non è possibile mantenere livelli eccellenti della performance di un’azienda, ma solo attraverso un comportamento “strategico” è possibile governare un’organizzazione.

Goleman (1995) ha diffuso il concetto di “intelligenza emotiva”, quale risposta alla prospettiva delle emozioni che interrompono il pensiero razionale. L’imprenditore-manager rientra senz’altro tra quelle che sono definite “professioni emotive”, in cui è necessario sviluppare una forte capacità di comunicazione, di trasmettere un senso di rassicurazione e di fiducia nei confronti di tutti coloro che sono i “portatori d’interesse”, cioè gli stakeholders di quell’organizzazione.

Spesso i grandi imprenditori-manager sono stati definiti dei “guru”, in realtà sono solo degli attenti studiosi della realtà economica delle imprese e della condizione umana di coloro che l’impresa la mantengono in vita.

Leggendo il  libro ci si renderà conto che 3 sono i fattori imprescindibili e costanti che vanno considerati al fine di ottenere buoni risultati e di raggiungere gli obiettivi prefissati: 1) il contesto esterno, cioè l’ambiente esteso che ospita l’azienda, caratterizzato dalle condizioni socio-economiche, politiche, istituzionali, demografiche e tecnologiche 2) le decisioni, prese da chi all’interno dell’organizzazione ricopre il ruolo del top management, 3) il buon senso, del quale non se ne può fare mai a meno.

L’autore in questi termini può essere, dunque, definito un “decision maker” talentoso, proprio relativamente alla capacità, o meglio, all’attitudine di saper prendere delle decisioni ponderate, che siano giuste e prese tempestivamente (al momento opportuno). Decidere è l’attività più importante che le persone realizzano; in ambito imprenditoriale è l’atto direttivo fondamentale perché il manager-imprenditore è tale nella misura in cui decide.

Colui che evita di prendere decisioni, rinuncia alla possibilità di fallire ma allo stesso tempo rinuncia alla possibilità di essere vincente e ottenere successo. Il libro affronta, dunque, non solo gli aspetti analitici ma anche gli aspetti umani che si celano dietro questa eclettica autobiografia. L’obiettivo dell’autore è di raccogliere un’organizzazione e tutti coloro che ne fanno parte, o vorrebbero farne parte, e convincerli a partire per un viaggio: quello che porta a tradurre l’idea in azione

La lettura risulterà densa di stimoli, una testimonianza di chi con grande sforzo e entusiasmo è passato dall’Idea di business al business plan.

Fabrizia Fontana Università degli Studi “G.D’Annunzio” Chieti-Pescara.