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SABRINA TROMBETTI: COLLEZIONISMO “ROSA” LA MIA NUOVA SFIDA

Idee molto chiare. Obbiettivi raggiunti ed altri da ottenere: chi lo detto che le donne non amano il collezionismo? Ad oggi le statistiche ignorano che ci sia un universo femminile che conserva, colleziona ed e’ appassionato di “vintage”. Una sfida più che una scommessa “da vincere con quel tocco in più di classe e femminilità”… Incontriamo Sabrina Trombetti, nella meravigliosa Galleria Alberto Sordi, a pochi passi dal Parlamento.

Dottoressa Trombetti, come ha trascorso la chiusura forzata a causa del coronavirus? La vostra mostra Un Secolo d’Azzurro ha dovuto rimandare tutte le tappe previste?

Eravamo pronti per partire. Avevamo in agenda sette tappe, già confermate e finanziate, dal mese di marzo fino a metà giugno. Tutte estremamente prestigiose ed in collaborazione con il mondo accademico ed istituzioni di primissimo livello. Riprenderemo nel mese di settembre con una nuovissima esposizione e con cimeli sempre più preziosi e ricercati. In qualità di Rappresentante di Interessi alla Camera dei Deputati ho, poi, preparato due proposte di legge e tutela del Terza Età. In sintesi, non mi sono mai fermata e lo dimostrano le esclusive collaborazioni che annunceremo a breve…

Possiamo sapere in quale ambito avete attivato queste sinergie o al momento è ancora troppo prematuro?

Da febbraio, dopo aver presentato alla sala stampa della  Camera dei Deputati con il Questore Edmondo Cirielli, la prima legge a tutela del collezionismo, mi sono adoperata per stringere rapporti di collaborazione, sempre più stretti, con i musei del calcio più importanti d’Italia. Posso dire che l’obbiettivo è stato, brillantemente, raggiunto: proprio ieri abbiamo annunciato la sinergia tra Un Secolo d’Azzurro e il Museo del Grande Torino e della Leggenda Granata e a brevissimo ci sarà un’altra meravigliosa novità…

Abbiamo letto sui suoi profili social di un nuovo progetto che coinvolgerà in particolare il mondo femminile… 

Viviamo nella società della comunicazione più sfrenata e senza regole. Dobbiamo convivere con rigide regole imposte dal marketing il cui fine, in moltissimi casi, è come vendere al meglio la cosiddetta “aria fritta”. Ciò non è più tollerabile. L’emergenza coronavirus ci ha imposto un brusco passo indietro in cui abbiamo riscoperto il piacere delle piccole cose, delle nostre tradizioni più vere e soprattutto della semplicità come valore assoluto. Per questo motivo ho pensato di ripartire con un’iniziativa culturale: dopo l’estate presenterò la mia associazione di donne collezioniste (la sto costituendo in questi giorni) che si sono contraddistinte in vari ambiti tra i quali la moda, l’arte ed anche lo sport per dimostrare che il collezionismo si può tingere di rosa e di passione femminile. Una sfida ambiziosa da vincere con stile ed eleganza e con quel tocco di classe femminile….

A.L.