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Great Britain, 4 mosse e poco più per uscire dalla crisi.

Great-Britain

Great Britain. Fonte: Foto di Nikita Khandelwal da Pexels

Questo perché l’Inghilterra sta studiando da tempo per essere (o tornare ad essere) l’isola felice, quella che cura i suoi sudditi meglio di qualunque altra Monarchia, quella che… “si, abbiamo gli off-shore ma sono legali”, quella che… “faremo la Brexit” e l’hanno fatta! e infine quella che… “pandemia? La affronteremo con l’immunità di gregge”.

Sono queste e poche altre, le tematiche che ci arrivano qui in Europa direttamente dall’isola dei Beatles negli ultimi tempi; sappiamo che i nostri figli non studieranno più gratuitamente nel Regno Unito (scaduti e non rinnovati gli accordi di Erasmus che passano ora da 3.000 a 9.000 sterline/anno) e che molti prodotti inglesi costeranno di più mentre per noi europei portare nostre specialità nell’isola sarà ben più difficile e costoso.

Tutto questo perché il distacco del Regno Unito è sicuramente volto ad un miglioramento della situazione economica, in particolare tramite l’adozione di dogane e di sistemi protezionistici.

Il rapporto Euro/Sterlina scende per l’ottavo giorno consecutivo a 0,862, il livello più basso da dodici mesi e la moneta inglese negli ultimi due mesi ha guadagnato il 6,4% contro l’Euro.

4 mosse anti-lockdown

Ecco quindi il piano anti-lockdown in 4 mosse del premier britannico Boris Johnson, le 4 fasi di una exit-strategy per eliminare tutte le restrizioni attuali entro il 21 giugno prossimo. Il piano ha il preciso obiettivo di terminare il lockdown nel Paese allo stesso tempo dare priorità alle attività all’aperto.

Una exit-strategy in quattro fasi accompagnata da 4 test:

Fase 1:

Johnson ha indicato l’8 marzo come prima data di partenza della fase 1, in cui si avrà un cambio di passo con il ritorno a scuola in presenza di tutti gli studenti.

In aggiunta, ogni persona anziana ricoverata in una casa di cura potrà nominare una persona autorizzata a recargli visita. 
Per quanto riguarda le attività all’aperto, tornerà in vigore la regola del gruppo massimo di 6 persone. 

Dal 29 marzo riapriranno palestre e piscine e potranno ripartire i tornei sportivi amatoriali. Inoltre le persone non dovranno più rimanere a casa ma saranno comunque incoraggiate a lavorare da remoto se in condizioni di poterlo fare e a viaggiare solo se strettamente necessario. 

Fase 2:

La fase 2, dal 12 aprile, vedrà la riapertura dei negozi non essenziali, inclusi parrucchieri, librerie e musei. Pub e ristoranti potranno riaprire gli spazi all’aperto con la regola massima delle 6 persone. Ai matrimoni potranno partecipare un numero massimo di 15 persone e ai funerali massimo 30.

Fase 3:

La fase 3 dopo il 17 maggio consentirà di far rivedere amici e parenti “a condizione di rispettare il numero massimo di 30 persone” – ha detto Johnson, precisando che “riapriremo anche gli spazi interni di pub e ristoranti insieme a cinema, teatri e stadi per un massimo di 10.000 spettatori o 1/4 della capienza”.

Fase 4:

La fase 4, che non avverrà prima del 21 giugno, potrebbe finalmente vedere la fine di ogni misura di restrizione. Johnson ha infine garantito che il governo continuerà a fornire sostegno alle imprese colpite dalla pandemia e che nuovi dettagli saranno annunciati in occasione della presentazione del nuovo progetto di budget.

A leggerlo bene, sembra un vero e proprio boost! alle attività in chiave di ripresa economica e quindi alla vita dei sudditi britannici, primi nel Continente ad aver iniziato le vaccinazioni.

Parafrasando un vecchio adagio, potremmo dire…: “niente sonno, siamo inglesi!”