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L’azienda vitivinicola Cincinnato: nasce un vigneto sul Colle Palatino

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Grazie alla volontà del Parco Archeologico del Colosseo e alla disponibilità dell’azienda vitivinicola Cincinnato nasce un piccolo vigneto sul colle Palatino, nel cuore di Roma. Con le barbatelle della varietà Bellone, messe a dimora ad Aprile 2021, il progetto va a completare la celebrazione del valore culturale ed etico del lavoro della terra e va sottolineare l’antichissimo legame storico e ambientale tra le origini agricole della civiltà romana e l’area del Parco Archeologico del Colosseo.

“Viviamo come un legame indissolubile il nostro rapporto con Roma e la civiltà che essa rappresenta, in particolare con le sue origini agricole, – racconta Nazzareno Milita, presidente dell’azienda vitivinicola Cincinnato – per questo la possibilità di partecipare ad un progetto così importante come quello portato avanti dal Parco Archeologico del Colosseo ci ha riempiti di entusiasmo. Tra l’altro siamo strettamente legati anche dalla presenza in entrambi i siti dei templi dedicati ai Dioscuri, i fratelli Castore e Polluce, che danno anche il nome ai due nostri vini più diffusi. Per noi coltivare Bellone sul Palatino significa contribuire a produrre non solo vino, per quanto ci impegneremo a fare anche quello e al meglio delle nostre possibilità, ma soprattutto cultura. Siamo abituati da sempre a parlare dell’importanza della vite nella storia italiana fin dall’epoca romana, ecco da oggi non solo se ne potrà parlare ma la si potrà anche toccare con mano, vedendo i germogli e i grappoli dorati arrivare a maturazione in un contesto unico e di una bellezza inarrivabile. Ci piace pensare che tramite un piccolo vigneto milioni di visitatori di ogni parte del mondo torneranno a casa avendo visto con i loro occhi perché l’Italia è così intimamente legata alla produzione di vino. Un legame che la leggenda fa risalire ai legionari romani che portavano, insieme alle armi, anche barbatelle, diffondendo così la cultura della vite in Europa e da lì al resto del mondo”.

Il vigneto sul colle Palatino

Il grande e fondamentale valore assegnato al lavoro della terra era, d’altronde, già ben presente nell’area, tanto che il Parco Archeologico del Colosseo da tempo ha attivato il progetto “PArCo Green”, con una serie di attività capaci di focalizzare l’attenzione sul ruolo di mantenimento della biodiversità con i 40 ettari verdi al suo interno. Un concentrato di fauna e flora di incredibile ricchezza, dal quale hanno già preso vita progetti come “L’olio del PArCo” (con la produzione del “Palatinum”, olio EVO da 189 piante di ulivo in collaborazione con Coldiretti e OP Latium) e “GRABees” (installazione di arnie in collaborazione con l’Associazione di Promozione Sociale Comitato Mura Latine e produzione del miele “Ambrosia del Palatino”). Il Parco si fa già portavoce di testimonianze storiche e archeologiche che segnalano l’importanza dell’agricoltura, come la presenza documentata di vigneti.

Per quel che riguarda il progetto del vigneto sul Colle Palatino “dal punto di vista tecnico – commenta la responsabile marketing dell’azienda Cincinnato, Giovanna Trisorio – siamo contenti che sia stato scelto il Bellone perché è il vitigno più identitario per le nostre uve bianche, ne produciamo infatti ben sei tipologie che vanno dagli spumanti al passito, mentre il Nero Buono, originario proprio di Cori, lo è per le nostre uve rosse. Il lavoro sarà svolto manualmente per impattare il meno possibile sull’area, i pali di sostegno sono in castagno, la produzione sarà in regime biologico e non è previsto nessun sistema di irrigazione. Un impianto simile a quelli di inizio Novecento, pensato soprattutto per fare cultura ed educare”.

Pertanto fra tre anni tornerà la vendemmia sul Colle Palatino, ma il vino che ne nascerà non rappresenterà un prodotto commerciale e non sarà in vendita ma incarnerà il valore etico e innovativo del progetto del Parco Archeologico del Colosseo, ossia “sviluppare senso civico nei confronti della cultura e, al contempo, della didattica per dare il là a laboratori, visite e degustazioni rivolte al pubblico”, come afferma la direttrice del Parco Archeologico del ColosseoAlfonsina Russo.